ROMA. â” LâItalia è il primo Paese europeo per produzione nel settore calzaturiero con lâexport che nel 2018 ha raggiunto un valore di quasi 10 miliardi di euro. Ma rispetto a dieci anni fa, il volume del venduto è diminuito dellâ8,4% e il valore del 27,9%.
É quanto emerge dallo studio dellâEurispes “Strategie di difesa attiva del Made in Italy calzaturiero” che analizza il settore, il valore del Made in Italy ma anche lâimpatto della crisi economica che a partire da metà degli anni â90 ha dimezzato il numero delle aziende.
Nel 2018, si legge nel rapporto, sono stati prodotti 184 milioni di paia di scarpe per un valore di 7,86 miliardi di euro di cui solo il 15% del totale (27,5 milioni di paia) è destinato al mercato interno.
“È tempo che lâItalia si adoperi in Europa per favorire una politica di difesa attiva a beneficio di quanti operano nel settore calzaturiero”, commenta il presidente dellâEurispes, Gian Maria Fara, secondo cui rappresenta un asset economico ma “soprattutto, un patrimonio sociale e culturale che non può essere sacrificato sullâaltare di una globalizzazione selvaggia”.
La crisi economica iniziata a metà degli anni Novanta, ha causato una riduzione delle aziende di quasi il 50% e un ridimensionamento della forza lavoro del 38,3%. Dal 2000 ad oggi, i volumi di produzione sono stati dimezzati (-52,7%).
“LâItalia calzaturiera è caratterizzata da una vistosa frammentarietà del tessuto imprenditoriale: il 65,2% è rappresentato da microimprese che assorbono il 13,5% dei lavoratori; le piccole imprese assorbono il 54,1% degli addetti.
“Per difendere il Made in Italy calzaturiero â” ha osservato Siro Badon, Presidente Assocalzaturifici â” chiediamo che la política si impegni a livello europeo per far approvare una norma che introduca lâinformazione di origine obbligatoria. E se produrre in Italia non è conveniente per via del costo del lavoro e delle troppe incertezze giuridico-normative, i più importanti Brand della moda sono disposti a riconoscere un premium price al Made in Italy” che quindi va difeso.
Lo studio si sofferma in particolare sul distretto di Fermo Macerata che rappresenta la più importante concentrazione di imprese calzaturiere in Italia.
In unâarea estesa a 30 comuni, con hub produttivi nelle zone di Porto S. Elpidio, S. Elipidio a Mare, Civitanova Marche, Montegranaro e Monte Urano, nel secondo trimestre, risultano 2.946 aziende attive, pari a circa un terzo del totale nazionale.
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